Il rosso antico (in lingua latina marmor taenarium) era un marmo colorato utilizzato sporadicamente in epoca minoica e micenea (compare nella decorazione della porta del tesoro di Atreo a Micene) e diffuso in epoca romana, a partire dalla fine del II secolo a.C. (a Roma a partire dall'età cesariana) e fino in età bizantina.

Si presenta di colore rosso, con varie tonalità, dal rosato, al rosso sangue, al porporino, talvolta con sottili venature nere, o con macchie di grandezza variabile bianche o grigie. Varianti presentano fasce bianche perfettamente parallele, diritte o ondulate. Il colore è causato dal contenuto in ematite.

Le cave, prossime al mare, si trovano sul promontorio di capo Matapan (anticamente capo Tenaro) nel Peloponneso.

Fu ampiamente esportato in epoca romana (compare a Palmira e in Britannia).

Era utilizzato per elementi di rivestimento o architettonici di piccole dimensioni e per oggetti ornamentali. In epoca adrianea venne utilizzato per sculture, prevalentemente legate al mondo dionisiaco, probabilmente per il colore che ricorda il vino.

Bibliografia

  • Gabriele Borghini (a cura di), Marmi antichi, Roma 1992, p.288.
  • Lorenzo Lazzarini, "La determinazione della provenienza delle pietre decorative usate dai Romani", in Lucrezia Ungaro, Marilda De Nuccio (a cura di), I marmi colorati della Roma imperiale (catalogo mostra, Roma 2002), Venezia 2002, p.256 e ss.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

  • (collezione Pescetto) sul sito dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA).
  • Schede di tre campioni ([1], [2] e [3]) in marmo rosso antico sul sito del Museo di storia naturale dell'Accademia dei fisiocritici.

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